sabato 14 dicembre 2013

Tolleranza


C’è un equivoco sulla tolleranza. La si reputa un progresso decisivo della coscienza umana – precisamente perché essa riconosce il diritto della coscienza a determinarsi da se stessa.

Ciascuno è libero di pensare a suo modo.

Ciascuno è libero di vivere come vuole, nei limiti della legge (ah, vi è sempre un limite...) Non è il caso di tornarci su.

Ma.

Ma la tolleranza può significare di fatto il più perfetto disprezzo. Siate cristiani, musulmani, atei, buddhisti, stoici, o niente di niente, siete liberi, liberi – perché ci se ne infischia, perché ciò non ha nessuna importanza. Ma fate degli assegni a vuoto, non pagate le tasse, andate al lavoro quando ne avete voglia, rubate una bistecca per sfamare i vostri figli e, allora, sì che vedrete la tolleranza!

Perché voi avete toccato la cosa seria: il denaro. In altri termini, una società è tollerante verso ciò che, ai suoi occhi, non conta molto; essa è invece del tutto intollerante verso ciò che considera essenziale.

C’è da rifletterci.

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