sabato 14 dicembre 2013

Questioni di bottega


Mi si troverà ingiusto. O ingenuo. O entrambe le cose. Tanto peggio. Confesso di essere esasperato da quanto molto spesso accade durante le conversazioni tra cristiani. Intendo cristiani che si pretendono aperti, colti, all’avanguardia, ben inseriti nel mondo, ecc.

Perché ciò che accade, è che si parli dell’i-sti-tu-zione. Il grande problema, in cui tutto sfocia come i fiumi nel mare, sono i problemi della Chiesa, dell’organizzazione della Chiesa, i rapporti tra i diversi tipi di persone che vi sono dentro, donne, uomini, laici, preti, vescovi, papa e le dichiarazioni, le destituzioni, le contestazioni.

Sì, va bene, d'accordo, è importante. Ma cosa è importante per l’uomo, per l’essere umano, per l’umanità, oggi e domani?

La vita, la morte, la malattia, la possibilità di sopportare la nostra condizione, la scienza e il suo sviluppo, la mondializzazione, il senso o l’assenza di senso, lo stato delle credenze, l’inconscio, la democrazia... Ecco ciò che importa, ciò che importa davvero.

È il livello di preoccupazione del Vangelo quando è Vangelo, e non l’affare della bottega cristiana.

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